martedì 3 ottobre 2017

Dubbi? Boh!



Dubbi che, se mi passo la mano tra i capelli, restano tra le dita.
Li lascio cadere a terra, ma mi astengo dal gioire se non li vedo più: so già che faranno un agguato alla mia memoria corta quando li troverò in un angolo, sotto il letto, coalizzati con la polvere in un unico gomitolo, divertiti dal manico della scopa con cui invano speravo di sembrare minaccioso.

Dubbi trattenuti tra i denti sadici del pettine, ostacolati dal filtro del piatto doccia. Li butto nel water, da cui sale una puzza di dubbi che resta nell’aria.

Dubbi che, anche se stanchi e spezzati, mi restano aggrappati in testa. Dubbi nuovi, percettibili solo a un occhio pignolo, che si sporgono dalla fronte per dare un’occhiata timida a cosa c’è oltre il precipizio. 
Dubbi per poco messi in fuga dal rasoio, pronti a tornare, ripetendo instancabilmente i propri passi, sulla nuca e dietro le orecchie. Dubbi  sedati da uno shampoo  chimico, scaldati dal phon, la cui consistenza, talvolta, sembra quasi rassicurante al tatto.
Vivo sempre insieme ai miei “boh!”.

Nessun commento:

Posta un commento