giovedì 30 maggio 2019

Un italiano... nero?



Parlare di immigrazione, inclusione e nuovi italiani diventa ogni giorno più difficile: si è costretti a ripetere cose già dette, si inciampa nei luoghi comuni e ci si arrabbia facilmente.Tra zittirsi e sputare veleno, ogni tanto si intravede una via intermedia: quella di provare a dire le cose diversamente, cambiando registro.

Un giorno, mentre ero sovrappensiero, mi sono ritrovato a cantare, senza volerlo, il ritornello di quella che, dopo “O sole mio”, è probabilmente la canzone italiana più famosa all’estero e nel cui testo vengono elencati una serie di stereotipi patriottici: “L’italiano” di Toto Cutugno.Per gioco, mi sono ritrovato a smontare le parole del ritornello, come se fosse un giocattolo e,attingendo agli stereotipi, ho provato a mettermi nei panni di qualcuno che, tra la serietà e lo sfottò, tra la rabbia e le risate, prova a rispondere a chi gli dice: “Torna al tuo paese!”.


Non molto tempo fa ho fatto ascoltare il risultato di quel gioco al mio amico rapper Sebastiano Sanna, in arte Seb, che a sua volta ha poi scritto delle rime raccontando gli stereotipi da un’altra angolazione.Così, ciò che purtroppo avviene difficilmente nella realtà, è successo con naturalezza in musica: uno scontro verbale tra due persone che la pensano molto diversamente ha cambiato forma, diventando un ritornello cantato all’unisono.


Questa canzone si chiama “Un italiano nero”: io, Seb e Giuseppe di Taranto ve la facciamo ascoltare domani sera al Birrificio Flegreo (in via Ilioneo 48, a Bagnoli), all’interno di una serata che abbiamo chiamato “Triplo Malto”.Venite, se non ce la cantiamo e suoniamo da soli!