lunedì 11 settembre 2017

Puttana per una Fava



Ci si sveglia prima col corpo, poi con la mente, e chissà quale dei due passaggi è più difficile. 
Per addolcire questo processo di per sé doloroso, ognuno ha rituali e stratagemmi personali: io provo a svegliarmi mentalmente con Radio Nuova San Giorgio, un’emittente locale completamente dedicata ai neomelodici. Non puoi restarci sintonizzato più di un tot, perché ha una programmazione molto contenuta: pochi brani che si susseguono continuamente. Giusto il tempo di fare colazione, insomma. Canzoni che ti strappano un sorriso di prima mattina, che spesso canti già sul secondo ritornello, ma che a volte possono anche farti emozionare.
Il vecchio radiolone che sta in un angolo della cucina è già sintonizzato lì, devo solo accenderlo.



Stamattina però a svegliarmi la mente è un colpo di scena.
Un’intro d’archi, dei suoni molto curati, un arrangiamento orchestrale d’altri tempi: la mia radio del mattino si è imborghesita, ha perduto tutta la guapparìa? La voce di Nina Zilli mi fa capire che no, non siamo su  Radio Nuova San Giorgio. Ma se in questi giorni sono solo in casa, chi può aver toccato il radiolone, il munaciello? Il vento avrà forse mosso l’antenna, cambiando la direzione verso la quale è normalmente rivolta? 
Se almeno fosse quel pezzo di Nina Zilli un po’ reggae che andava st’estate, quantomeno mi sveglierei, invece è una canzone di qualche Sanremo fa. Le prime parole del testo mi svegliano peggio di una sirena dell’ambulanza e, pur non parlando di alieni e cyborg,  sono pura fantascienza: “Se un giorno, tu tornassi da me dicendo che è stato un errore lasciarmi andare lontano da te”.
Beh, se i deejay di Radio Nuova San Giorgio salutano spesso “gli ospiti dello stato”, e cioè i detenuti, quelli di questa sconosciuta emittente sono dei criminali: non si può passare una canzone del genere di prima mattina! Non si sa come potrebbe reagire chi la ascolta, specie se appena sveglio e neppure del tutto!
Inorridito, cambio velocemente stazione. Oppure l’Universo voleva dirmi qualcosa? Qualche fantasma del passato sta per mandarmi un whatsapp, nel quale mi dirà che è stato un errore lasciarmi andare lontano? Figurati, è più facile che mi mandi un whatsapp mia zia, che non c’ha manco lo smartphone. Mi sforzo di pensare ad altro e ci riesco.

Esco dalla stazione della metro di Piazza Amedeo. Un ragazzo coi capelli lunghissimi, seduto a terra, suona la chitarra. Mentre vado verso di lui per mettergli un euro nel cappello, intona il ritornello di All by myself. Aiuto! Sì, proprio quella dei titoli di testa de Il diario di Bridget Jones, con la protagonista che ne fa il playback in pigiama, mezza mbriaca. All by myself don’t wanna be anymore. Ma non potevo riconoscerla prima del ritornello, così avrei evitato di dargli un euro? Se non c’avessi la sciatica mi piegherei a riprendermelo e mi ci andrei a comprare un gratta e vinci, che a quanto pare oggi sono fortunato e di sicuro vinco.

A proposito, ma che succede oggi, che giorno è? Ma Paolo Fox è ancora in vacanza? Poi se la prendono con gli insegnanti, che c’hanno tre mesi di ferie. Lui quand’è che ricomincia a fare la classifica a Mezzogiorno in famiglia, così la domenica mattina ho lo sprone per alzarmi non oltre mezzogiorno? Sicuro il mio segno è l’ultimo, anzi no, il primo! Paolo Fox è bugiardo e sadico: se ti mette al primo posto, gràttati che ti sta gufando, se invece sei all’ultimo vuol dire che in realtà sei primo ma lui preferisce sminuirti e scoraggiarti. Ad ogni modo, scherzi a parte, qualcosa di preoccupante deve essere successo, tipo che Saturno è eccezionalmente retrocesso dal Sagittario allo Scorpione e quindi è di nuovo opposto al Leone.



Altro che Saturno retrogrado, qua la marcia mi sa che la inverto io: quasi quasi riscendo verso i treni e ne prendo uno che mi riporta indietro, a casa. A convincermi è un proverbio della mia lingua madre che mi viene improvvisamente in mente: “Puttana per una fava, puttana per un baccello”. Significa tante cose, ma se ricordo bene è fondamentalmente un invito al tutto o al niente: che tu abbia fatto un po’ di petting o abbia partecipato ad una gang bang, ti additeranno comunque come una “puttana”. Al contrario, se vuoi smettere di fumare e oggi non te ne sei accesa manco una, non cedere proprio adesso che ormai sono le undici di sera.

Insomma, può capitare di sentirti triste e di voler ascoltare qualcosa che ti faccia stare peggio, così ti togli il pensiero. Altro che Nina Zilli o All by myself. Mo, puttana pi ‘na fava, puttana pi ‘nu ungulu, vado a casa e mi sparo a tutto volume Where is my love? di Cat Power, quel pezzo straziante che chiudeva l’album The Greatest. 
C’è solo un problema. Ora che ci penso, quella canzone ha un imprevisto lieto fine: come, in un mondo normale, dovrebbe sempre essere, alla domanda segue una risposta. Il punto interrogativo scompare e “where is my love?” diventa “there is my love”: eccolo qui il mio amore, vicino a me, finalmente tra le mie braccia.
Beh, se la mano invisibile del munaciello è riuscita a cambiare stazione radio, riuscirà anche a sfumare la canzone di Cat Power prima dell’imprevisto lieto fine, no?

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