sabato 17 luglio 2021

Il cuore l'oblò non ce l'ha


 

Ci sono diversi modi per preservare l’igiene del cuore.

In mancanza di una linea precisa, ci si potrebbe lasciare ispirare dalla manutenzione che riserviamo alla nostra lavatrice.

Le tempeste finiscono come fa la centrifuga, rallentando prima e assestandosi poi.
Quell’armonizzazione strana, fatta da una nota fissa che sembra un fischio, unita al rumore del cestello che gira vorticosamente, la sopporti finché c’è, ti ci abitui pure.
Solo quando è finita, e lascia finalmente posto al silenzio, realizzi quanto fosse fastidiosa.

Il cuore l’oblò non ce l’ha.
Nessuno sportello anteriore che attraverso il vetro ti permetta di osservare quello che ti si sta freneticamente aggrovigliando dentro.
Mentre il movimento rotatorio è in atto e i liquidi vengono separati dai solidi, è bene non toccare niente. Il cuore ha una sua intelligenza e in quei momenti attiva il blocco della porta, proprio per evitare che ci venga in mente di combinare guai.
Poi, anche nel nostro quotidiano arriva il momento in cui sentiamo “tac”: un suono che ci viene a viene a dire che lo sportello adesso lo possiamo aprire: il cestello che ha girato mille volte si riposa, può essere completamente svuotato. Al resto ci pensa il sole, almeno in questa stagione.

Ḗ in quel momento che dovremmo ispirarci alla nostra lavatrice e fare lo stesso col cuore.
Lasciare l’oblò accostato, per far areare l’interno ed evitare l’insorgere di cattivi odori, di chiuso, di umido, di stantio. Per prepararci a nuovi incontri, e permettere all’altro non solo di sbirciarci dentro come davanti a una vetrina, ma anche di infilare il naso e vedere che aria tira.

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